...Partenza!

Ciao a tutti!
Il blog è finalmente partito.

...Giusto un po' di storia...
Il Transporter è un autoveicolo commerciale leggero per il trasporto di merci o persone prodotto dalla Volkswagen, in varie serie, a partire dal 1949. Con il nome Transporter, in realtà, s'identifica un gruppo particolarmente eterogeno di veicoli. Si può, tuttavia, operare una distinzione fondamentale fra le prime tre serie, T1, T2 e T3, di derivazione Maggiolino, con trazione posteriore e motore a sbalzo sul retrotreno e le generazioni successive (T4 e T5) con trazione anteriore e motore davanti.
Verranno presi in considerazione (senza nulla togliere agli altri) le prime due generazioni di Transporter (il T1 ed il T2 appunto).

il T1
Nella primavera del 1947 Ben Pon, l'importatore olandese della Volkswagen, in vista agli stabilimenti di Wolfsburg, vide un curioso carrello allestito, sulla base del Maggiolino, per trasportare i materiali pesanti da un reparto all'altro della fabbrica. Questa "visione" gli fece balenare l'idea di proporre alla casa la produzione un veicolo commerciale. Poco tempo dopo abbozzò, su un block notes, uno schizzo da sottoporre a Nordhoff (l'allora numero 1 di Volkswagen). Da quello schizzo, sulla base del Maggiolino (l'unica meccanica prodotta dalla Casa all'epoca), nacque il progetto Typ 2 che, sfociò, il 12 novembre del 1949, nel Transporter T1.

A causa di alcuni problemi progettuali (bisognava rinforzare il telaio a piattaforma per consentire un'adeguata capacità di trasporto e una soddisfacente rigidità torsionale) le consegne del Transporter iniziarono solo nel marzo del 1950. Dotato in origine del medesimo 4 cilindri boxer raffreddato ad aria di 1131cc da 25cv, seguì tutte le evoluzioni tecniche del Maggiolino (comprese le variazioni di cilindrata a 1192, 1285 e 1493cc). Il successo fu subito enorme, grazie alle doti di robustezza, semplicità e versatilità del Transporter T1 (che gli utenti iniziarono a chiamare affettuosamente "bulli").

Il veicolo divenne tuttavia un mito generazionale, quando le versioni Samba Bus (ovvero pulmino bicolore) e Westfalia (camper), lanciate all'inizio degli anni '60, divennero, sul finire del decennio, i mezzi di trasporto ideali di Hippie e figli dei fiori, tanto in Europa quanto nella West Coast Californiana. Il T1 venne prodotto, fino al 1967, in quasi 1.800.000 esemplari.


il T2
Nel 1967 venne presentato il Transporter T2. Le modifiche, rispetto alla prima serie, erano consistenti: carrozzeria ridisegnata, meccanica rivista, aggiornamento di molte componenti. Quando esordì molti "rimpiansero" la linea del T1, ma provando la nuova, più squadrata, serie non poterono che constatarne i vantaggi: la tenuta di strada, grazie alle modifiche ai braccetti delle sospensioni anteriori, era migliorata sensibilmente; la frenata era più efficace grazie ai freni a disco anteriori; lo spazio a bordo (sia per le persone che per le merci) era aumentato; la visibilità era nettamente migliore (grazie alle ampie superfici vetrate a al parabrezza "panoramico" in pezzo unico); l'impianto di riscaldamento e ventilazione era molto più efficiente. I motori disponibili erano i classici boxer raffreddati ad aria di 1285 e 1493cc (40 e 50cv), ma la gamma di carrozzerie venne ulteriormente ampliata. Oltre alle classiche versioni furgone, autocarro cassonato e pulmino erano disponili le varianti autocarro cassonato doppia cabina e giardinetta promiscua (con sedili asportabili per privilegiare, di volta in volta, merci o passeggeri). Venne riproposto, naturalmente, anche il gradito camper Westfalia.

Nel 1972 il T2 subì un lieve restyling (frecce anteriori spostate in alto, interni rivisti e varie migliorie). Con l'occasione, la cilindrata della versione "maggiore" crebbe da 1493 a 1584cc (54cv). Nel 1973 la gamma dei motori venne modificata con la dismissione del 1300 e l'introduzione della variante di 1679cc da 66cv. Nel 1975 la cilindrata del 1700 crebbe a 1795cc (68cv).

Nel corso degli anni le motorizzazioni per il mercato nordamericano (molto importante per il T2) si sono differenziate da quelle europee per l'adozione di dispositivi antinquinamento e, da metà anni '70, per l'alimentazione a iniezione. Per compensare il calo di prestazioni, causato dalla necessità di rispettare le severe normative d'oltreoceano, inoltre, la Volkswagen lavorò sulle cilindrate. Dal 1975 era disponibile negli Stati Uniti ed in Canada una versione del boxer con cilindrata portata 1971cc e alimentazione a iniezione (70cv), non prevista in Europa.

Nel 1979, con l'arrivo del T3, la produzione del T2 venne trasferita in Sudamerica (Messico e Brasile). In entrambi i casi il motore era il classico 4 cilindri boxer raffreddato ad aria di 1584cc, dotato, a partire dai primi anni '90, di alimentazione a iniezione e marmitta catalitica (l'unità per il mercato brasiliano, inoltre, poteva funzionare a benzina o ad etanolo). Dal 1996 il T2 "messicano" iniziò a differenziarsi maggiormente da quello brasiliano (che manteneva il motore 1600 boxer raffreddato ad aria), grazie all'adozione del motore a benzina 4 cilindri in linea 1400 raffreddato ad acqua da 75cv e del diesel 1900 aspirato da 64cv.

La produzione messicana cessò nel 2002, mentre quella brasiliana prosegue tutt'oggi. Dalla fine del 2005, tuttavia, anche il T2 brasiliano monta il motore a benzina ed etanolo di 1390cc (75cv) della Fox.

Oggi...
Oggi, entrambi i modelli sono considerati "di culto". Hanno saputo guadagnarsi un vasto pubblico di ammiratori nonché di appassionati che ne hanno apprezzato pregi e difetti, condiviso avventure e momenti della loro vita.


Vintage Volks

Commenti

Post più popolari