Jersey Looker: la rinascita dei van

Con l'espressione Jersey Looker si identifica uno stile ben preciso che accomuna tutti quei furgoni Volkswagen raffreddati ad aria che hanno subìto la rivisitazione e la contaminazione dei van anni '70, attraverso customizzazioni estetiche talvolta anche un po' estreme che ne stravolgevano l'aspetto iniziale. Il Jersey Looker è stato molto di più di una cultura, è stato un movimento che ha rivoluzionato il mondo dei bus Volkswagen.


Partiamo con la base. L'ingrediente fondamentale per il Jersey Looker è un qualsiasi bus/furgone Volkswagen Type 2 Split degli anni '60, al quale vanno aggiunti particolari, accessori e colorazioni tipici dei van americani customizzati nel periodo a cavallo tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80.

Le versioni più utilizzate erano in prevalenza i furgoni chiusi (i panels, che venivano in alcuni casi dotati di finestrini in un secondo momento) ed i Kombi già finestrati in origine, ma che costituivano l'allestimento più accessibile come prezzo/dotazione; vi erano poi i Samba, un po' meno diffusi ma ugualmente utilizzati.


Gli Split Windows Volkswagen sono stati molto diffusi ed utilizzati tra i customizzatori mondiali non solo per la loro economicità e la loro semplicità costruttiva ma anche per il fatto che da sempre sono stati un'icona nel mondo dei van; il loro motore inoltre si è sempre fatto apprezzare per la robustezza e la facilità con cui poteva essere modificato e potenziato, fino ad ottenere un veicolo performante.

Tornando al Jersey Looker, si può affermare che i tratti salienti di questo stile erano una serie di customizzazioni interne ed estetiche del veicolo che lo differenziavano totalmente da un normale van VW.

Internamente veniva allestito ad-hoc secondo gusti personali ma in linea generale quasi tutti possedevano un comune denominatore che comprendeva:
  • la panca letto personalizzata o autocostruita
  • il tappeto con tessuto intrecciato (non è nemmeno difficile trovare tappeti "pelosi", largamente diffusi negli anni '70)
  • il rivestimento interno dell'abitacolo, dal pavimento al cielo, mediante pannelli talvolta anche in legno
  • l'illuminazione interna con luci volanti e/o faretti
  • sedili guida più performanti rispetto agli originali, in molti casi con aperture o forme più anatomiche, in ogni caso di provenienza da altri veicoli
  • la personalizzazione degli elementi della cabina di guida (volanti più piccoli, pomelli del cambio con la 8 ball, pedaliere, ecc.), in qualche caso si sostituiva perfino l'intero cruscotto
  • i rivestimenti dei pannelli portiera completamente customizzati
Per quanto riguarda l'esterno anche lì vi era una moltitudine di particolari che contraddistinguevano un Jersey Looker da un normale van o camper. Tra di loro erano molto diversi per via della miriade di customizzazioni che ogni possessore attuava ma tutti si potevano ricondurre ad una serie di particolari comuni.


Un elemento predominante in questo stile è stato senza ombra di dubbio il modo di customizzare l'estetica del veicolo cambiando in primo luogo le ruote e sostituendo i cerchi originali con altri tipicamente americani. I più quotati erano i Cragar o gli ET ma non venivano disdegnati e risparmiati nemmeno cerchi in stile Porsche 356 oppure gli original look con canale allargato.

L'adozione di questi cerchi dal canale generosamente largo costringeva a procedere al taglio della lamiera dei passaruota posteriori (i quali in origine contenevano i cerchi di serie), i cui bordi in alcuni casi venivano poi rifiniti con un labbro in metallo o vetroresina.



Un altro particolare della "preparazione estetica" era l'adozione e l'installazione degli air scoop, ovvero delle prese d'aria che venivano installate sulle griglie del vano motore e che avevano il compito di favorire l'affluenza di aria al motore, nonché di migliorarne il raffreddamento oltre che dare un tocco diverso al look del veicolo.


Tra le modifiche esterne tipiche del Jersey Looker vi era talvolta l'adozione di fanali posteriori (per lo più tondi) di derivazione da auto americane, in abbinamento o in sostituzione di quelli di origine. Del resto di spazio e di libertà di azione sul posteriore del veicolo ve ne era a sufficienza.

Altre modifiche estetiche comprendevano la rimozione dei paraurti posteriori (e talvolta anche anteriori), l'installazione di barre antiurto simili alle T-bars usate sulle Tipo 1 Cal Look o addirittura in certi casi di barre metalliche ben più grezze (un tubo a sezione tonda o quadra, di fabbricazione artigianale) se non addirittura di tronchi di legno imbullonati alle staffe dei paraurti.


Altri particolari che completavano il quadro erano l'installazione di specchietti retrovisori in stile truck americano, vetri oscurati, colorazioni estetiche dai colori e dagli elementi decorativi inusuali, terminali di scarico più performanti (commerciali e non) e dal sound più deciso, come ad esempio il Monza, che conferiva al motore una certa aggressività nonostante non fosse stato potenziato.

Il motore scelto era generalmente un 1600 cc (a singola o a doppia aspirazione), il quale talvolta veniva abbellito con particolari colorati che si fondevano con il resto delle colorazioni del veicolo. Elementi colorati come ad esempio il coperchio dell'alternatore, i cavi iniezione o addirittura parti di motore cromate facevano da contorno al tutto.

Insomma... tutto ciò che poteva essere fuori dagli schemi, che poteva costituire una personalizzazione estrema ma che era comunque coerente con l'epoca e rientrava in un contesto late 70's/early 80's, era il benvenuto. Una moltitudine di personalizzazioni al limite del bizzarro e dell'azzardato ma che in parecchi casi stranamente davano un risultato di tutto rispetto.




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